Il Metodo Mézières non è semplicemente una “ginnastica dolce” o, come molti definiscono, una “ginnastica posturale”, ma si tratta in realtà di un lavoro correttivo che richiede molta collaborazione, concentrazione ed impegno fisico e mentale sia da parte del paziente che del terapista. Il principio base da cui partì Françoise Mézières fu l’osservazione che: “il corpo è schiacciato dalla propria forza-peso, vale a dire dalla propria forza muscolare, dalle ipertonie, dagli stati di tensione e contrazione, dalle perdite di elasticità” e che, inoltre: “ogni muscolo del corpo è collegato all’altro e sovrapposto come “tegole” di un tetto andando a costituire diverse catene muscolari” (cit:F. Mézières).
Da queste sue intuizioni, e dalle conseguenti deduzioni sviluppate a partire da esse, prenderanno spunto anche altre correnti di pensiero cha daranno vita a diverse tecniche come,ad esempio la Rieducazione posturale di Marcel Bienfait,l’Antiginnastica di Thérèse Bertherat, il metodo Monari , l’R.P.G. e molti altri che compresero l’importanza e la fondatezza delle sue osservazioni.
Il Metodo Mézières trova grande indicazione nelle situazioni in cui si vede necessario ripristinare il corretto equilibrio osteo-muscolo-articolare in ambito funzionale, ed ha per questo motivo una grande varietà di campi di applicazione:
- patologie del rachide o vertebrali (cervicalgie,cervicobrachialgie,lombalgie,lombosciatalgie,etc…)
- problematiche articolari (gonartrosi, coxartrosi, periartrite scapolo-omerale)
- distonie (iper/ipo-tonie) muscolari (iperattivazioni muscolari, retrazioni della catena cinetica posteriore, sindrome dell’angolare, sindrome degli scaleni, sindrome dello stretto toracico superiore,fasciti plantari, talloniti, cervicalgia miotensiva, ecc…)
- dismorfismi (scoliosi, iperlordosi, ipercifosi, ginocchia valghe/vare, piede piatto/cavo)
- medicina preventiva (per la prevenzione di contratture, stiramenti, strappi, tendiniti negli sportivi).
Per comprendere come funziona il Metodo occorre conoscere il punto di vista di Françoise Mézières, secondo la quale esiste in natura una forma ideale del corpo alla quale rifarsi, quella che rispetta le proporzioni del “numero aureo”, usato dagli antiche greci nella scultura del periodo classico, molto caro a Leonardo da Vinci e considerato “legge di armonia universale”. Secondo la fondatrice del metodo è infatti la forma che governa la funzione e non il contrario; è proprio attraverso un costante miglioramento della forma che ci si avvicina alla funzione perfetta.
Sviluppando questi concetti, si può comprendere che il Metodo punta a migliorare la forma, e quindi la funzione e lo stato di salute globale della persona, attraverso la normalizzazione e il ripristino della simmetria delle singole parti. Ciò viene ricercato attraverso un lavoro di rieducazione di tipo posturale, che si fonda su un particolare tipo di respirazione (definita dalla Mezieres “respirazione di lavoro”) che viene insegnata al paziente e che scandisce la progressione di esercizi e posture proposte, guidate e controllate dal terapista.
L’obiettivo di queste differenti posture ed esercizi è quello di andare a favorire l’allungamento dei muscoli privi di elasticità, ipertonici o accorciati, e al tempo stesso quello di riattivare e tonificare quelli che invece risultano ipotonici o inefficaci nella loro funzione di agonisti/antagonisti, cosi da ripristinare la loro corretta armonia funzionale.
Ogni seduta inizia e termina sempre con l’osservazione e la valutazione approfondita del paziente e della sua postura, prima e dopo il trattamento; nella parte centrale invece il terapista propone e assiste il paziente nell’esecuzione di esercizi e posture, adattandone via via il livello di difficoltà alle reali capacità e necessità della persona che ha davanti, sia questo un bambino, un anziano o uno sportivo.
Il Metodo infatti può essere applicato su qualsiasi delle patologie sopraelencate, e non vi sono limiti o controindicazioni legati all’età o alla storia personale del paziente, a patto che questo/a riescano a collaborare e a concentrarsi, insieme al terapista, sul lavoro proposto.